domenica 30 ottobre 2011

RAMONES Live at German Television 1978




A volte bisogna ripeterselo quanto grandi siano stati i RAMONES.

Se, presi dai mille impegni di tutti giorni, ce lo fossimo dimenticati, arriva adesso un bellissimo Dvd + Cd a ricordarcelo: "RAMONES Live At German Television - The MUSIKLADEN Recordings 1978".

E' la registrazione integrale del concerto che i quattro punk di Forest Hills tennero negli studi di Radio Bremen in Germania il 13 settembre 1978. Un documento storico.
Si tratta infatti della prima apparizione assoluta dei Ramones in una TV europea, per il programma giovanile (di grande successo) "Musiklanden".

In meno di 50 minuti Joey, Johnny, Dee Dee e Marky colpirono al cuore gli entusiasti spettatori presenti in studio con 25 canzoni sparate alla velocità della luce.

E' il momento magico dei Ramones che in poco meno di due anni hanno già pubblicato tre album, i dirompenti "Ramones", "Leave Home" e "Rocket To Russia", e che esattamente nove giorni dopo lanceranno sul mercato il loro quaro spettacolare LP, "Road To Ruin".

Scaletta perfetta, una band che funziona a pieni giri come il motore rodato di un bolide hot rod, canzoni che lasciano il segno nella loro adolescenziale (e immortale) bellezza.

Un Dvd splendido. E, se non bastasse, c'è anche il Cd con la stessa identica registrazione, che per giorni non sono riuscito a togliere dal Cd-player della macchina!
Piacere puro al 100%.

Gabba Gabba Hey!

venerdì 28 ottobre 2011

Leadfinger - Fourteen (official video)



Il video ufficiale di "Fourteen", uno dei brani di
"We Make The Music", il terzo album di Leadfinger pubblicato quest'anno da Impedance in CD (in Australia) e da Bang! in vinile (per l'Europa).

Uno dei miei dischi dell'anno e uno dei musicisti che più amo da almeno tre lustri.

Recensione estesa su Blow Up di novembre, in edicola tra qualche giorno.

giovedì 27 ottobre 2011

PORT OF SOULS - The Life and The Damage Done




Quando mi arriva un dischetto nero di vinile formato sette pollici, la cosa basta a mettermi di buon umore per almeno una mattinata. Perchè dimostra che, nonostante l'ormai definitiva vittoria della musica impalpabile e digitale, esistono ancora sacche di resistenza (come la Bad Man, www.badman.it) che preferiscono ancora la vecchia fabbrica di dischi con i buchi e si rivolgono ad altri carbonari, come il sottoscritto, che usano vecchi apparecchi fonografici del secolo scorso per ascoltare il rocchenroll!

Poche cose nella vita ti danno più piacere di ricevere un disco per posta, aprire il pacco, sfilare il vinile dalla copertina, piazzarlo sul piatto, pulirlo con la spazzolina al carbonio e girare il selettore su 33 o 45 giri.
E, dopo avere completato il rito sacro, alzare il volume a go-go!

Se poi sui solchi del vinile sono impressi brani di rock'n'roll urticante e sguaiato come quello dei Port of Souls meglio ancora. Basta un'occhiata al mutante raffigurato sulla copertina per capire cosa ci attende nei prossimi minuti: la maglietta che indossa, degli indimenticabili Gun Club, e il logo dei Black Flag tatuato sul braccio destro, sono già un buon biglietto da visita.

E così "Mutant Tonight" e le ancora più nervose "Lick My Pick" e "Skinning Little Humans" (sulla flipside) colpiscono nel segno per la loro miscela di rock'n'roll in bassa fedeltà, deviato verso il punk più ubriaco e molesto.
Musica scritta, suonata e vissuta nei sotterranei.
Dedicata ai veri e mai celebrati eroi del rock'n'roll (like you): never in the spotlight, always in the fight!

mercoledì 26 ottobre 2011

In città c'è qualcuno che non dimentica



Sono passati 41 lunghi anni, non è mai stata fatta luce su un atroce delitto che nel settembre del 1970 costò la vita a cinque ragazzi. Cinque anarchici. Che avevano scoperto molte cose sulle trame eversive (servizi deviati, massoneria, 'ndrangheta ed estrema destra) che covavano in Italia in quegli anni e che avevano trovato un laboratorio fertile nella Rivolta di Reggio.

Eppure, dopo 41 anni, in città c'è ancora qualcuno che non dimentica...

(Per saperne di più su Gianni Aricò, Angelo Casile, Franco Scordo, Annalise Borth e Luigi Lo Celso ricordo l'indispensabile volume di Fabio Cuzzola "Cinque anarchici del Sud")

martedì 18 ottobre 2011

SICK ROSE Before you go (official video)

In attesa di "No Need For Speed", il sesto studio album dei SICK ROSE prodotto da Dom Mariani (Stems, Someloves, DM3), in uscita a giorni per Area Pirata, ecco il video ufficiale di "Before You Go".

Una meraviglia power-pop e un video che spacca...

Enjoy it!!!

lunedì 17 ottobre 2011

A mente fredda



Due giorni dopo la manifestazione di Roma, forse è il caso di tornare a ragionare su quello che è successo e trarre alcune considerazioni. A mente fredda.


I black bloc e l'intelligence

Gli incappucciati con le felpe nere e i caschi in testa non hanno preso in ostaggio solo una piazza, ma una moltitudine di persone, 200mila circa, che stavano manifestando la loro indignazione contro un sistema economico e sociale palesemente ingiusto. Che ha creato la crisi economica e che, adesso, ne fa pagare il prezzo più alto alle persone comuni.
Le vere vittime dei black bloc sono i cittadini che volevamo manifestare pacificamente.
Vittime della violenza di strada e vittime di una mancata prevenzione e gestione della piazza.
Da due giorni ho una domanda che mi frulla, insistente, in testa: ma i nostri servizi di intelligence, i famigerati servizi segreti italiani, sempre in prima linea nelle stragi di Stato e nei successivi depistaggi, non sapevano nulla dell'onda nera che stava per arrivare a Roma?
Le risposte sono due. Entrambe inquietanti.
Se lo sapevano, perchè non sono intervenuti in tempo, intercettando teppisti e armi?
Se non lo sapevano, che ci stanno a fare? E perchè non sono cadute subito delle teste, a partire dai responsabili dell'Aisi (ex Sisde), prefetto e questore di Roma?

Il ruolo dei media
I media italiani, nessuno escluso, hanno cavalcato l'onda della guerriglia urbana.
Di fatto togliendo la voce al 99% delle persone arrivate a Roma da ogni dove e ignorando i temi all'ordine del giorno. La cronaca delle violenze a via Labicana e a piazza San Giovanni ha oscurato la notizia vera: che il movimento degli indignati è non violento, che sono stati i manifestanti ad allontanare dal corteo i black bloc.
Ma, il giorno dopo, il precariato, una vita senza futuro e senza speranza per due generazioni, lo smantellamento programmato del welfare, erano spariti da televisioni e giornali. Tutti intenti a parlare della violenza di strada.
Il giornalismo italiano ha perso un'occasione per guardare oltre il dito. E raccontare la realtà nelle sue mille sfaccetture, nella sua complessità: si è fatta una semplificazione inutile e grossolana, tralasciando la notizia vera.


La politica
La classe dirigente italiana, di destra e di sinistra, ha mostrato ancora una volta la sua inadeguatezza, la sua congenita incapacità a leggere cosa accade nella società italiana del 2011. Tutte le dichiarazioni degli esponenti di partito condannavano la violenza della minoranza dei black bloc. Nessuno, o quasi, ha parlato delle ragioni che hanno spinto 200mila persone a darsi appuntamento a Roma per manifestare pacificamente.
A parte Nichi Vendola, che ha correttamente parlato di due manifestazioni, paradossalmente le parole più sensate sono arrivate da Alemanno e Maroni. Che hanno detto chiaramente che i manifestanti, le associazioni e i partiti di sinistra nulla c'entravano con i teppisti organizzati che hanno messo a ferro e fuoco la città. E da Letta (Pd) che ha chiesto che non venissero dimenticate le ragioni di chi protesta.
Ma la maggior parte non ha saputo andare oltre le dichiarazioni di rito contro la violenza o, peggio ancora, c'è stato chi (vedi Larussa o Gasparri) ha tentato di gettare benzina sul fuoco e strumentalizzare l'accaduto. Seguito a ruota dalla stampa di regime: il Giornale, Libero e la Padania.

°°°
Post scriptum: tra i tanti commenti a caldo raccolti da SkyTG24 mi ha colpito quello di una distinta signora di mezza età che ha dichiarato che la vera violenza è quella del governo che, ai tempi della crisi, regala posti di viceministro e sottosegretario a chi ha venduto il suo voto di fiducia...


(foto di Nello Nobile. Thanks)